Il packaging design è un’attività che abbraccia una molteplicità di competenze: dall’ambito grafico-pibblicitario a quello tecnico vero e proprio di progettazione, passando per la garanzia che il prodotto venga conservato nella maniera più corretta.
La storia de packaging design inizia con il bisogno dell’uomo di conservare il cibo. Nel corso delle varie epoche storiche vennero usati contenitori di diversa natura (zucche, viscere di animali, tronchi, conchiglie) arrivando poi alle anfore in terracotta o ceste di vimini, pur sempre rudimentali, ma efficaci.
Il packaging dei giorni nostri
Bisogna attendere il 1800 per poter parlare di packaging come lo intendiamo oggi: venne infatti creata la prima macchina per la produzione industriale del vetro e vengono inoltre realizzati il primo materiale plastico artificiale e il primo cartone ondulato. Nel corso della seconda metà del 1800 vennero introdotti la cellulosa e l’alluminio, materiali che hanno rivoluzionato e segnato il packaging degli anni successivi fino ai giorni nostri.
L’obbiettivo non si limita alla conservazione del prodotto, ma prende sempre più importanza la differenziazione dei i prodotti stessi in un mercato in cui vige la competizione, oltre a rispondere alle esigenze di una clientela sempre più esigente. Presto, infatti le confezioni e gli imballaggi diventano anche belli da vedere, soprattutto negli anni Trenta del 1900, negli USA, dove inizia a delinearsi il consumo di massa e la confezione diventa un tramite progettato per vendere meglio un prodotto.
Tra le tante “invenzioni” nel packaging di questi anni abbiamo:
- Nel 1924 le bottiglie con tappo a vite
- Nel 1928 il primo sistema industriale di congelamento
- Nel 1930 i surgelati
Ma non finisce qua: il polistirolo, il PVC e il tetrapak fanno la loro comparsa sul mercato, diventando man mano imprescindibili.
Normative per un settore in continuo aggiornamento
Come abbiamo potuto capire, il packaging ha subito innumerevoli trasformazioni durante gli anni e continua a farlo: tra le tendenze per il packaging del 2023, risalta l’importanza del packaging sostenibile, influenzata soprattutto dalla normativa europea che penalizza l’uso di plastica negli imballaggi.
Inoltre, dal 1 gennaio 2023 è entrata in vigore in Spagna la tassa sugli imballaggi in plastica non riutilizzabili, la prima del genere nella UE, che viene applicata all’intera industria con un’aliquota di 0.45€ per ogni chilogrammo di materiale acquistato.
Cosa possono fare le aziende per adattarsi a queste circostanze?
- Utilizzare alternative sostenibili per la produzione di imballaggi in plastica, come quelli riutilizzabili o biodegradabili, per conformarsi alle nuove normative e adattare gradualmente i processi produttivi.
- Lavorare sullo smaltimento degli imballaggi in plastica non riutilizzabili già utilizzati, come programmi di riciclaggio, riutilizzo o uso di imballaggi a rendere.
- Riorganizzare la catena di approvvigionamento e la logistica. Obiettivo? Ottimizzare l’efficienza del trasporto e dello stoccaggio dei prodotti. E la robotizzazione avrà un ruolo importante in questo senso.
- Comunicare in modo chiaro e trasparente ai consumatori i cambiamenti che si stanno apportando per conformarsi alle nuove normative e i benefici che ne derivano per la sostenibilità del pianeta.
Tendenze packaging 2023
Nonostante il tema della sostenibilità ambientale giochi un ruolo fondamentale per il packaging del 2023, esistono altri aspetti che non si possono lasciare al caso, tra questi il design. Diamo un’occhiata alle principali tendenze che determineranno gli imballaggi del futuro:
Packaging sostenibile
Negli ultimi anni, sta aumentando l’uso di questo tipo di imballaggio. In cui vengono utilizzati materiali che si possono riciclare come cartone, vetro o plastiche vegetali.
Allo stesso modo, vediamo che gli imballaggi biodegradabili, cioè quelli in grado di decomporsi in modo naturale e rispettoso dell’ambiente stanno acquisendo sempre più importanza. Tra i materiali biodegradabili possiamo citare il poliacido lattico o i composti di canna da zucchero.
Ma non è solo il materiale a definire l’imballaggio sostenibile o meno. Anche il design determinerà il tipo di imballaggio, ad esempio quello monostrato, perciò costituito di un solo materiale, il cui obbiettivo principale è evitare la creazione di rifiuti inutili e facilitare il riutilizzo del prodotto.
Packaging riutilizzabile
In questa categoria vengono inclusi quegl’imballaggi che possono essere utilizzati più di una volta. Utilizzati in maniera massiccia nei settori alberghiero e dell’industria alimentare, si stanno attualmente espandendo in altri settori. Oltre a ridurre l’impatto ambientale, questo tipo di imballaggio promuove l’immagine d’ un’azienda rispettosa dell’ambiente.
Packaging minimalista
In termini di design, le confezioni semplici e leggere stanno guadagnando terreno rispetto a quelle più sofisticate. In questo modo, si tende a ridurre il numero di elementi che compongono la confezione, così come il numero di colori e testi.
Presenza di simboli sulle confezioni
Questi simboli hanno il fine di informare il consumatore finale a proposito delle qualità dell’imballaggio e indicargli come riciclare al meglio il rifiuto. Fornire al cliente queste informazioni migliorerà la percezione della marca.
Branding experience
L’obiettivo finale è che il potenziale consumatore si ricordi di un determinato logo o marchio. Dobbiamo tenere conto del fatto che l’imballaggio è il primo contatto che un consumatore avrà con un determinato prodotto, quindi l’imballaggio svolge un ruolo essenziale dal punto di vista del marketing.
In quest’ambito, possiamo evidenziare il boom del packaging personalizzato. Si tratta di una tecnica che presenta molti vantaggi, come l’aumento della fedeltà dei clienti, il miglioramento della buona immagine dell’azienda presso i clienti e la possibilità di differenziarsi dalla concorrenza.
Le Ferie del Packaging: esplorando le tendenze e le novità nel settore dell’imballaggio.
Da sempre, la partecipazione alle fiere di settore è un’opportunità di crescita per le aziende, nonostante viviamo in un mondo iperconnesso in cui la tecnologia ci permette di raggiungere potenziali clienti e collaboratori senza muoverci. Ma le imprese non hanno rinunciato alle fiere, hanno invece evidenziato quali sono ancora oggi i loro punti di forza:
- Opportunità di avere un contatto fisico diretto con i clienti
- Occasione per fare business
- Possibilità d’entrata in nuovi mercati
- Ottimo modo per fare branding
In poche parole, la fiera deve essere inserita in modo intelligente in una strategia di marketing multicanale che permetta all’azienda di farsi conoscere nel proprio settore di riferimento
Interpack Düsseldorf
Tra le fiere più importanti e conosciute al mondo, troviamo Interpack, che si tiene ogni tre anni a Düsseldorf in Germania e riunisce quasi 3.000 aziende che operano nel settore del packaging e dei processi correlati.
CibusTec
La fiera CibusTec di Parma è una delle più importanti per quanto riguarda il packaging alimentare, in cui più di 1.200 espositori provenienti da 30 Paesi con soluzioni per tutti i settori alimentari e delle bevande si incontrano con 39.000 professionisti provenienti da 118 paesi alla ricerca delle migliori soluzioni.
PackExpo y Propak
Nel continente americano, PackExpo, una fiera annuale che presenta le ultime innovazioni nelle tecnologie di imballaggio, etichette e processi che si svolge tra Las Vegas e Chicago, mentre in Asia, abbiamo Propak che si tiene ogni anno a Bangkok, in Thailandia.
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